Villa Helios

L’antico borgo medievale di Erice è un luogo incantevole che non deve mancare assolutamente dal vostro itinerario di viaggio. Potrete ammirare dei paesaggi mozzafiato, camminare tra i vicoli dall’aspetto medievale e visitare il Castello. Qui è possibile gustare i piatti della tradizione trapanese e le famose “genovesi di Erice”, un dolce ripieno da una soffice crema pasticciera (o ricotta) avvolta dalla pasta frolla.

All’interno del comune di Calatafimi Segesta si trova Segesta, un parco archeologico in cui è possibile fare un salto nell’antichità camminando tra le colonne del Tempio Dorico. Però forse ancora più suggestivo è il teatro antico della città di Segesta, costruito sul monte Barbaro, che gode di una vista magnifica. Durante la stagione estiva, è possibile assistere anche ad opere classiche e non presso l’antico teatro.

Menfi è una località balneare che dista pochi chilometri da Selinunte. È famosa per il suo mare limpido, infatti è stata premiata più volte con la Bandiera Blu. La sua costa sabbiosa si estende per 10 km. Nei pressi di Menfi potrete raggiungere la Spiaggia di Portopalo, dove sono presenti anche vari ristoranti in cui poter gustare piatti tipici del luogo con vista sul mare.

Segesta fondata dalla civiltà degli Elimi, ancora ad oggi risulta essere un’entità misteriosa per le nostre terre. Nota per il suo ricco parco archeologico, pieno di storia e di florida ed esuberante vegetazione mediterranea. La viva e solida presenza di imponenti templi, delle loro colonne decorate, delle porte monumentali, delle mura di cinta, il Santuario di Contrada Mango, la magnifica vista sulle due acropoli e delle necropoli fuori le mura, ci dimostra quante meravigliose evoluzioni abbia vissuto la Sicilia e quanto sia facile accedervi percorrendola passo dopo passo. Visitare questa località sarà un vero e proprio viaggio nella storia più remota della nostra amata terra.

Il Cretto di Burri una delle più grandi e straordinarie opere di land art in Europa, realizzata da Alberto Burri in Sicilia, in provincia di Trapani sita su Gibellina Vecchia; Quest’ultima, rasa al suolo dopo il gravissimo terremoto del Belice nel 1968, è stata commemorata realizzando questa maestosa e memorabile opera d’arte che risulta essere fuori dall’ordinario per il suo aspetto e per la funzionalità. L’opera replica fedelmente i percorsi della pianta originale della cittadina così da permettere ai visitatori di percorrere passo dopo passo i ricordi di un luogo ormai storicamente smarrito.

Poggioreale fu fondata intorno al 1600 ai Piedi del Monte Castellaccio in provincia di Trapani. Questa cittadina fu rasa al suolo da un potente e devastante terremoto nel 1968 e tutti gli abitanti furono costretti ad abbandonare la loro casa. Negli anni 70 venne edificato un nuovo centro abitativo più a valle, ma il vero centro di attrazione è l’antico centro abitativo ad oggi definito ‘’ città fantasma ‘’, questa location è molto ambita da diversi registi per il suo aspetto misterioso.

La sempre florida Valle dei Templi ad Agrigento. Uno dei siti archeologici più ampi e meglio conservati della civiltà greca classica al mondo, ad oggi parte del Patrimonio Mondiale dell’Umanità (UNESCO). La presenza di questi indenni templi dorici dedicati alle divinità elleniche, e il Museo Archeologico Regionale Pietro Griffo che ospita reperti risalenti alla preistoria, offrono un valore inestimabile a quest’area geografica della Sicilia, area che ha ospitato numerose opere letterarie come il Gattopardo. La prossima vicinanza a fiumi, isole incontaminate, spiagge infinite e monti panoramici, rende questa località un percorso storico naturalistico che permette di vivere l’autentica essenza della Sicilia di ieri e di oggi.

La scala dei turchi, sita in provincia di Agrigento, nota per la bellezza delle sue pareti bianche di marna, levigate dalle onde e dal vento per milioni di anni, dando loro una forma levigata, ondulata.   Meta ambita da turisti provenienti da tutto il mondo, da diversi registi e fotografi, per l’impatto scenografico del suo aspetto candido e a tratti surreale. Assume questo nome perché era la “scala” o meglio dire approdo dei pirati saraceni, volgarmente chiamati “turchi”.